Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

aggiungi un messaggio
Simone Pinchiorri  (27/12/2006 @ 11:16)
Una storia molto banale e poco comica. Un sceneggiatura che si districa sul filone delle commedie italiane degli ultimi anni, costruite appositamente per riempire le sale durante le festività natalizie, per quasi un'ora abbondante e che poi scade in un finale a dir poco surreale ed assurdo. Questi sono gli ingredienti del "cinemapandoro" sfornato da Alessandro D'Alatri. Non vi è una compattezza narrativa a scapito anche di un cast ricco e variopinto, che il regista non riesce a compattare. Bonolis non recita male la parte dell'onorevole arruffone e apparentemente benpensante, anzi il ruolo gli si adatta a meraviglia anche se a tratti vuole fare troppo la caricatura di Alberto Sordi, non riuscendoci. Elena Santarelli è messa lì: non ha arte ne parte davanti alla macchina da presa. Il grande Sergio Rubini ha un ruolo che non lo caratterizza come lui sa sempre fare. La Buy, ormai destinata al ruolo di donna insoddisfatta, recita la sua particina come sempre. Sciupati Michele Placido e Stefania Rocca: due bravissimi attori messi come lo zucchero a velo sul pandoro, cioè di contorno. Manca l'amalgama e la coralità tra i vari personaggi. Peccato, perchè poteva essere una buona occasione per rilanciare un tipo di commedia all'italiana stile Dino Riso, Mario Monicelli e Steno, che hanno fatto la storia della cinematografia dellla nostra penisola. Manca anche di questi grandi maestri quel tocco di cattiveria che contraddistingueva le commedie di una volta. Inoltre la pellicola non graffia, mette solo in scena ciò che quotidianamente ci mostra la televisione, cioè veline, onorevoli, casalinghe disperate, cuochi "sciupafemmine", gossip e perfino la "transmigrazione" cinematografica della famosissima trasmissione di Bruno Vespa "Porta a Porta". La scena più "sexi" del film è la preparazione della cottura di una faraona, abilmente narrata da Michele Placido, con tanto di cosce spalancate e ripieno accompagnato dalle mani, che forse è anche il momento più divertente ed originale di tutti...
Daniele Baroncelli  (27/12/2006 @ 03:09)
Non mi aspettavo molto da questo film, ma almeno che arrivasse alla sufficienza. Nei primi 2 terzi il film si salva, pur in un contesto di cinepanettone o cinepandoro che si voglia chiamare. Nell'ultima parte però il film cade a picco, prendendo la poco credibilità che si era conquistato, e senza produrre una sufficiente quantità di risate da compensare le pessime scelte di sceneggiatura.
Battista Passiatore  (19/12/2006 @ 22:30)
Oltre ai consueti "panettoni" natalizi della coppia (scoppiata) Boldi-De Sica, quest'anno la novità è rappresentata dal "cinepandoro" (termine voluto dal regista per distinzione) firmato Alessandro D'Alatri. Dopo i notevoli successi in compagnia de l'attore-scrittore Fabio Volo ("Casomai" e "La Febbre"), il regista con "Commediasexi", ripropone il suo genere cioè la commedia popolare che, per certi versi richiama l'antica commedia all'italiana degli anni '60, infarcita di attuali tematiche sociali e politiche proposte all'interno del contenitore televisivo; non a caso i suoi 2 protagonisti provengono dal piccolo schermo (Paolo Bonolis ed Elena Santarelli). Accanto a loro tanti grandi attori, a cominciare da Sergio Rubini, Rocco Papaleo, Margherita Buy, Michele Placido e Stefania Rocca. Sullo sfondo di una Roma caotica, capitale della politica e dello spettacolo si intrecciano le storie di un onorevole, della sua consolidata famiglia e della sua giovane amante alle prese con il mondo dello show-biz; a rompere gli equilibri sarà la figura del tranquillo autista personale dell'onorevole.....C'è da dire che la vera sopresa del film, peraltro godibile e divertente, che sicuramente darà del filo da torcere ai due diretti avversari (Boldi e De Sica), è il protagonista Paolo Bonolis; alla sua prima volta sul Grande schermo si conferma un bravo caratterista, certo richiama molto la recitazione cinica e romanesca del grande Alberto Sordi, ma sa mettere in atto alcune doti espressive molto originali. D'Alatri sfrutta al meglio le sue capacità registiche distinguendosi subito per eleganza, raffinetezza e confenziona una brillante commedia, specchio riflettente dell'attuale società italiana, da offrire e proporre agli amici e parenti sulla tavola natalizia.

Video


Foto