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Note di produzione de "La Generazione Perduta"


Note di produzione de
Confrontarsi con gli anni ’70 della nostra storia significa gettare lo sguardo su un insieme di crisi e lacerazioni i cui effetti si fanno sentire tuttora nel tessuto sociale e politico del paese. Il film di Marco Turco si affaccia sull’abisso di quella che è stata una generazione perduta del Novecento, quella inghiottita dalla tossicodipendenza di massa al tramonto delle speranze di un mondo più giusto attraverso l’impegno politico personale e collettivo. Se la serie “SANPA" di Netflix si è focalizzata sull’esperienza della “cura”, “LA GENERAZIONE PERDUTA” ne indaga a fondo gli antefatti costringendo a interrogarci su quanto è accaduto, sul suo perché e su quanto avrebbe potuto forse andare diversamente. L’eroina di massa è stato il sigillo tombale di un’Italia che si era immaginata diversa e che non era riuscita a diventarlo. Coerentemente con il suo percorso artistico, Marco Turco sceglie di legare ad un singolo personaggio, lo straordinario Carlo Rivolta, il destino di un’intera generazione e adotta una forma espressiva aperta capace di coinvolgere un pubblico ben più ampio di chi quegli anni li ricordi per averli vissuti, per invitare tutti a rivivere il più profondo punto di svolta della storia sociale d’Italia degli ultimi 50 anni.

Francesco Virga