Fare Cinema
banner430X45

"All’Amore Assente": Incontrando gli autori


Gli autori descrivono il film "All’Amore Assente".



Una scena del film di Adriatico
Vogliamo raccontare la storia di un uomo che, a un certo punto della sua vita, avverte la distanza fra sé e ciò che lo circonda. E allora scompare.
Attraverso gli occhi di un misterioso Investigatore, cerchiamo di ricostruire il puzzle della vita di Andres, per scoprire le ragioni del disagio di vivere in questo tempo.
Rinchiuso nelle categorie, catalogato nelle appartenenze, Andres scrive discorsi indifferentemente per qualsiasi uomo politico o personaggio pubblico. La sua vita è segnata dall’indifferenza nei confronti di un mondo che non vuole riconoscere, ma anche dall’indifferenza nei confronti delle persone che gli stanno più vicine: i genitori, la moglie, l’amico. Un cerchio di indifferenza impossibile da spezzare ormai, nonostante la sofferenza di Andres. E allora meglio scomparire, lasciare nel dubbio una madre morente, un padre allucinato, una moglie che lotta cinicamente e freddamente in quel mondo che Andres non riconosce più, e un amico che con ingenua sincerità potrebbe stargli accanto. Il protagonista del nostro film è un Investigatore, giunto chissà da dove, pagato da qualcuno per ritrovare Andres. Ma è un Investigatore che non si limita ad indagare: invece, entra prepotentemente nella vita di Andres, prendendone il posto, affrontando uno per uno tutti i motivi dell’insoddisfazione di Andres, arrivando lentamente alle radici del suo disagio. Attraverso i segni lasciati da Andres, si leggono le tracce di un’identità contemporanea creata per accumulo di segni di appartenenza, ma senza una reale identità interiore. È forse per questo che Andres ha lasciato tutto, lui che scriveva discorsi per politici di ogni partito, incurante delle differenze, cinico cultore della parola e del suo potere?
Il film non è solo un discorso sull’identità, ma anche sulla politica, regno indiscusso dell’indifferenza e del cinismo. È in questo mondo che Andres può vivere e mimetizzarsi, un mondo senza relazioni vere, ma con l’obbligo dell’appartenenza. Ed è da questo mondo che fugge prima di tutto, lasciando come piccola traccia della sua inquietudine la scrittura di discorsi politici pieni di pathos ed emozione, inusuali in una campagna elettorale come quella in cui si svolge il film.
Siamo, infatti, a pochi giorni da elezioni che, come ogni elezione, potrebbero cambiare la vita dei cittadini, e non la cambieranno. Anche i cittadini sembrano ormai indifferenti, come Andres. E la pioggia costante, che dalla prima inquadratura all’ultima non abbandona mai i nostri personaggi, racchiude le loro storie in una luce omogenea e lontana.

07/02/2007